Se state cercando casa in affitto vi sarà capitato spesso di leggere fra gli annunci la frase contratto con cedolare secca, e molto probabilmente avrete anche pensato
“ma che diamine è sta cosa? si mangia? è una brutta malattia? ma soprattutto, mi farà spendere più soldi o risparmiare?!”.
Nulla di più facile a cui rispondere, sempre in breve ed in modo diretto, come piace a noi di Habito.
Dunque vi presentiamo la signora Cedolare Secca:
COS’E’?
La cedolare secca è un regime di tassazione, facoltativo, sugli affitti, che di fatto significa:
1 – pagare un’imposta forfettaria che sostituisce l’IRPEF e le sue addizionali
2 – che né il proprietario né l’affittuario, dovranno pagare l’imposta di registro e l’imposta di bollo dovute per registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti di locazione (ad eccezione di quelle dovute in caso di cessione del contratto).
3- che il canone di locazione rimane fisso nel tempo, cioè che il proprietario non avrà la facoltà di chiedere l’aggiornamento del canone, nemmeno a titolo di aggiornamento ISTAT.
In pratica il proprietario paga una tassa più agevolata, entrambe le parti risparmiano i soldi dei costi di registrazione, e l’affittuario guadagna un canone fisso per tutta la durata del contratto.
LE CONDIZIONI
Ma chi può usufruire di questa tassazione agevolata?
La risposta è semplice: tutti i locatori proprietari di immobili (o usufruttuari / possessori di altro diritto reale di godimento sull’immobile) per contratti di locazione aventi ad oggetto immobili ad uso abitativo e relative pertinenze locati per esigenze abitative. Dunque non possono godere dell’opzione cedolare secca le società ed i proprietari di locali ad uso commerciale.
I COSTI
L’imposta sostitutiva dell’IRPEF si calcola applicando un’aliquota del 21% sul canone di locazione annuo stabilito dalle parti. Inoltre è prevista un’aliquota ancora più ridotta per i contratti di locazione a canone concordato relativi ad abitazioni ubicate:
– nei comuni con carenze di disponibilità abitative (articolo 1, lettera a) e b) del dl 551/1988). Si tratta, in pratica, dei comuni di Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia e dei comuni confinanti con gli stessi nonché gli altri comuni capoluogo di provincia
– nei comuni ad alta tensione abitativa.
Quindi, sia che tu sia alla ricerca di una casa in affitto o di un inquilino, non avere paura di questo “strano nome” che è la Cedolare Secca, perché è un’alleata del tuo contratto d’affitto e del tuo portafoglio!